Cosa si intende per attacchi di panico?
Molto spesso, quando si presentano gli attacchi di panico, è difficile per chi li sta vivendo riconoscerne i sintomi, identificarne la natura e dare un senso a quello che sta accadendo. Perché si trova in uno stato mentale di confusione, pervaso dalla paura ingiustificata di sintomi fisici, quali la sudorazione eccessiva, il battito cardiaco accellerato, mancanza d’aria e difficoltà respiratorie, accompagnati anche da dolori addominali o al petto...la sensazione prevalente è lo stato di allarme per un malessere che potrebbe essere letale.
È la voce del corpo che si fa sentire e che mette in guardia non da un reale malessere fisico, bensì da un malessere psicofisico, in quanto ha origini nell’esperienza psichica di quella persona ma si ripercuote inesorabilmente sul corpo quando non viene elaborato e riconosciuto.
La sensazione prevalente sarà un senso di impotenza e di paura verso un malessere che non si riesce ad identificare se non attraverso il corpo.
Il percorso per riuscire a gestire questi stati di malessere così ingombranti e prevaricanti è difficile e impervio, ma possibile e rigenerante.
Si basa sulla possibilità di curare e dare lo spazio adeguato al dispiegarsi delle proprie emozioni, per far si che quella persona possa sentirsi al sicuro nell’esprimere i propri sentimenti, i propri vissuti, nel riproporre delle relazioni anche disfunzionali che possano trovare nuova funzionalità nella cornice terapeutica ed essere rese disponibili per recuperare il benessere psicofisico compromesso.
Tutto ciò nasce dalla capacità di riconoscere il malessere e cercare una soluzione.